• Ouroboros Gioiellificio dà vita a gioielli ed oggetti mutabili e dinamici, sperimenta la materia, crea relazioni tra pietre e metalli, si ispira a simboli ed ha storie da raccontare.

    « Il mio interesse per i metalli e le pietre inizia nel 1977 in piazza Mastai a Roma, durante una delle prime manifestazioni di artigianato artistico; era tempo di fermento artistico culturale e politico. In quel contesto di scambi e collaborazioni, da una attività di elettrotecnico, ho cominciato ad appassionarmi alla creazione e realizzazione di oggetti in metallo, pietre e cristalli.

    Dopo le prime realizzazioni in filo e senza l'uso della saldatura, ho sperimentato la fusione in osso di seppia, la lavorazione della cera, e la battitura del metallo.

    Parallelamente all'apprendimento tecnico, mi sono avvicinato ed entrato in contatto con la natura alchemica ed esoterica dell'Uomo, con la natura terapeutica dei monili e delle pietre.

    Nell’autunno del 1979 a via Gaetano Sacchi a Trastevere nasceva il primo atelier “Ouroboros”, una casa-laboratorio, dove lo scambio tra varie figure professionali era continuo e dove nascevano gioielli e sculture poi esposti nei mercati, nelle fiere, nelle mostre in Italia ed all'estero.

    Nel 1987 Ouroboros si trasferisce in via di S. Eustachio, detta anche "piazzetta esoterica", in un piccolo laboratorio all'ombra del Pantheon dove, nascosto da un manto di edera e immerso nei profumi del caffè tostato della omonima piazza, risiede tuttora.

    Il logo, che contraddistingue dal 1980 questa attività artigianale è l' Ouroboros, in versione di drago alato che mangia la sua stessa coda, a simboleggiare il ciclo infinito della vita, e tiene nell’ artiglio una sfera di cristallo. Questa immagine alchemica viene ampiamente utilizzata nei lavori del laboratorio.

    Al giorno d'oggi l'azione creativa di Ouroboros Gioiellificio continua e rilancia nuove visioni, con lo scambio e il supporto di altri Artisti-Artefici della contemporaneità.»

    Marcello Gazzellini